Da "La Nuova Venezia" del 13/04/2012 |
Chiedo scusa alla
favola antica
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
Gianni Rodari
Lieve Malore è una casa editrice casalinga (che predilige il
riutilizzo di materiali di scarto, la creatività grezza e vitale e l’utilizzo
di tecniche non professionali), nata nell’estate del 2011. Si può definire
un’operazione morale-politico-poetico-ironica-non conformista-libero-istintiva
con tratti di demenzialità e gioco istigata dal contatto accidentale con affini
case editrici creative “Troglodita Tribe”, “Casa Editrice Libera e Senza
Impegni” e “Pratiche dello Yajè”. Per la prima volta se ne parla il 26 giugno dello stesso anno sulla fanzine a
tiratura limitata, uscita accidentale e diffusione privata “La Carta del
Salame”.
L’istinto creativo è quello di condividere possibilità
espressive a costo zero con persone ospiti di una comunità. Da quell’esperienza
nascono le prime edizioni, cioè “Psicocarcere” (il racconto di un ex internato
all’Ospedale Psichiatrico di Montelupo Fiorentino), “Cooperativa Bangkok”,
“Appunti Abbandonati”, “I racconti del Talebano” e l’idea della
Psico-Farma-Pop-Art, cioè quella del riutilizzo di scatole di psicofarmaci e
della loro estetica per la decorazione o la rilegatura dei libri e libretti.
L’esperienza editoriale prosegue poi fuori dal contesto
comunitario con altre pubblicazioni (“Il Cicloestremista”, “Fallire con
Successo”, etc...), esperienze e invenzioni grafico-cartacee e con i primi
contatti con altre realtà.
Lieve Malore è infatti presente a Liber, il raduno di tutti
i folli del settore psicoeditoriale di Milano, fin dalla prima edizione del
2011, ha partecipato alla rassegna “Fare Libri Liberi” di Mestre ed anche alla
manifestazione creativo-letteraria “Mobilis in Mobili” e a quella
cultural-riciclativa “Tutto da Rifare”. Ha partecipato alla realizzazione della
fanzine “Il Coazon del la Val”, ideata e realizzata da Paolo Cabrini di
“Pratiche dello Yajè” e continua a stringere contatti ed amicizie.
I materiali Lieve Malore sono a diffusione occasionale,
tiratura limitata e realizzazione spontanea alla “non si sa mai...”.
Lieve Malore non è niente di serio, o per lo meno niente che
possa definirsi tale in un formicaio abitato da imenotteri saprofagi
dall’istinto operoso-accumulatore e dalle mandibole irrobustite dalla frenetica
attività dell’apparato boccale masticatore. In tale contesto, irridendo la
vacuità delle parol(acc)e “hobby” e “passatempo”, Lieve Malore è una vera attività
erotica a tempo pieno nel senso dell’erotismo freudiano che sprigiona la
libido, spinge al vaniloquio dell’Es, tenta un volo sulle ali della leggerezza,
libera da ogni legge (entomologica).
FILOSOFIA CREATIVA
Lieve Malore si definisce “una casa editrice allucinante, fatta da veri
incompetenti” (rubando le parole a Roberto Freak Antoni che nel 1977 diede vita
al gruppo punk-rock demenziale degli Skiantos). Saper scrivere, disegnare,
fotografare, rilegare sono cose utili ma non essenziali per la logica di
Lieve Malore. Questa filosofia editoriale è un invito a sviluppare la propria
idea buttandosi, senza preoccuparsi delle competenze. Si cura forse un bambino,
di sapere esattamente come è fatta una farfalla quando la vuole disegnare? No,
semplicemente si butta e la fa secondo l’immagine che lui si è fatto nella
mente, unendo punti e linee secondo il suo "principio di buona forma". Magari verrà uno scarabocchio poco comprensibile ma quasi sempre sarà
più espressivo del disegno sbilenco di un adulto che tenta di imitare le forme
di una vera farfalla.
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