9)
L’errore, una risorsa 01. La realtà storpiata
è felicità liberata. Spieghiamoci meglio. Nelle caselle del reale c’è posto per
tutto, sia l’universo degli avvenimenti, sia quello dei significati. Dalle più
scontate routine umane come il lavoro, il consumo alle peggiori situazioni
della vita e della cronaca, ogni cosa ha una casella. Nulla stupisce. Non il
ladro, non il pedofilo, non il folle omicida, non la protesta dei lavoratori,
non il grigiore urbano, non l’affondamento del sommergibile nucleare. Nulla, nè
delle cose belle, nè delle brutte. In un simile contesto in cui tutto sembra
normale, nonostante un elevatissimo tasso di disagio sociale e individuale
(misurato dall’accesso delle persone a farmaci, psicofarmaci e psicoservetti
che si affannano a dare benessere, anche quello in vendita), giocare a
storpiare l’immagine che si ha della realtà ne svela le storture, introdurre il
virus dell’”errore di sistema” che mentalmente scombina o rovescia i
significati delle cose libera l’ironia, il sarcasmo e avvia alla felicità
dell’indipendenza psichica dal “sistema”. L’editoria casalinga è un medium non
convenzionale ottimo per punti di vista non convenzionali che magari utilizzano
l’ironia, il paradosso, l’estremizzazione e contribuisco allo storpiamento
della realtà deforme, anche se apparentemente “in bolla”. Ad esempio, da quanto
non scarabocchiate più le foto sui giornali. Guardate tutte quelle facce che vi
guardano dalle pagine delle pubblicazioni di massa, c’è qualcosa di serio in
quelle facce? Se ritenete di no scarabocchiatele liberamente e
creativamente...con godimento. Ritagliatele, incollatele, rilegatele. Ecco
fatto il vostro primo libro casalingo.
10)
L’errore, una risorsa 02 Un
errore è una nuova creazione. Libero da mentalità mercantile, gioiosa e a costo
zero o quasi, l’editore casalingo può creare liberamente, senza paura di
sbagliare. Ogni errore viene coccolato, studiato e trattato come una nuova
creatura foriera di novità. Se per preparare un piatto non oserete mai nessuna
modifica e considerate ogni differenza con quanto scritto sul ricettario una
cosa da evitare, difficilmente creerete qualcosa di nuovo.
11) Ars
e artigianato Nel turbinio colorato di carte, collage, scritti,
disegni, stampe e pieghe del mondo editorial casalingo spunta ogni tanto la
parola arte e viene subito guardata con sospetto. I suoi fronzoli
intellettualistici con il suo codazzo critico-mercantile genera repulsione nel
creativo domestico che si dedica alla sua attività di editore. La spontaneità
(e perchè no, l’infantilismo) dell’editore casalingo non è persuasa dalla
competizione artistica, ne resta libera e distante e, se si guadagna
l’appellativo di “arte”, lo fa a sua insaputa, ne è felice ed è comunque un
titolo che si guadagna sul campo, non sfruttando i denari o i titoli degli
interessati sostenitori del mercato artistico. Allo psicoeditore resta il
piacere della manipolazione dei materiali e della creazione del nuovo. Attività
ormai d’elite nella nostra quotidianità pervasa dai movimenti di scartoffie
delle società di servizi, dalla meccanizzazione e dal virtuale.
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