sabato 26 gennaio 2013

ATTENZIONE...DECALOGO


Ne parlano anche i telegiornali. La fase del "picco" è quella in cui il virus si propaga con la massima velocità, attecchisce tra le mucose e colpisce l'organismo costringendo a letto (e addirittura a disertare il lavoro!) migliaia e migliaia di persone. Se però qualcuno ravvisa un malessere indefinibile che assomiglia ad un lieve malore, sappia che forse non è influenza ma è vittima dell'attacco della Casa Editrice Libera e Senza Impegni che sta diffondendo a velocità virale il "Decalogo dell'Editoria Casalinga". Il volumetto tascabile è il tentativo di illustrare, in pochi e semplici punti, gli elementi essenziali dell'editoria casalinga. Le caratteristiche della sua forza istigatrice. Per accentuarne l'effetto e poichè il libello è frutto della collaborazione con Lieve Malore ne pubblichiamo qui il contenuto a puntate. Ecco la prima puntata, l'introduzione.
 

DECALOGO DELL’EDITORIA CASALINGA
Ovvero
PERCHE’ DIVENTARE EDITORE CASALINGO MIGLIORA LA QUALITA’ DELLA VITA
 
Piegate un foglio in quattro e osservatelo. E’ la magia del formato libro...
 
Se fotocopio il mio quaderno delle ricette e ne assemblo dieci copie rilegate ho fatto un libro casalingo. Vero. Se lo faccio periodicamente, sistematicamente e diffondo il tutto posso dirmi “editore casalingo”. Vero. C’è però qualcosa in più, un significato latente che, se osserviamo bene, può spingerci a ritenere questa attività un atto di libertà ed indipendenza che, nell’ottica in cui l’atteggiamento dell’individuo è un potenziale cambiamento della società, ha risvolti che, esagerando un po’, possiamo ritenere quasi sovversivi. Questi sono i motivi che mi spingono a scrivere questo sgangherato decalogo. Dichiaro fin d’ora che motivo ispiratore del tutto sono gli scritti di Troglodita Tribe, l’esperienza punk rock demenziale del mio gruppo rock di riferimento, gli Skiantos e l’interesse verso Teledurruti l’emittente web descritta nel libro di Fulvio Abbate “Manuale italiano di sopravvivenza. Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto, Cooper, 2010”. Non ultima l’esperienza di Liber (il salone dell’editoria libera e autoprodotta) e i contatti con i suoi “inventori Federico Zenoni e Paolo Cabrini.
Continua...

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