giovedì 11 ottobre 2012

LIBER 2012. ARRIVANO GLI PSICOEDITORI?

Il mondo sembra pieno di artisti e di poeti, ma è molto difficile trovare qualcuno che vive in modo poetico e artistico. Noi non siamo interessati all’arte ma agli uomini, benché irrimediabilmente perduti; non alle parole ma a ciò che viene detto, sebbene sia completamente inutile.” (Da “Sfratto – Manifesto per un arte futura”, Francesco Porzio, Casa Editrice Libera e Senza Impegni.)

Beh, le mie rapide impressioni sulla domenica trascorsa a Liber 2012 iniziano da qui. Citando Francesco Porzio, docente dell’Accademia di Brera che è venuto a “sporcarsi le mani” in un contesto “di “psicodramma, di gioco, di avventura, di scemenze...”, un luogo di precarietà e disordine in cui, finalmente, ogni ordine è ancora possibile e quindi c’è ancora spazio per l’istinto creativo individuale a dispetto della serialità, del mercato, dell’istruzione, dell’educazione e delle loro sclerotizzazioni...
L’altra cosa che mi ha colpito è la terminologia. L’anno scorso si parlava apertamente di EDITORIA CASALINGA, una definizione che si è poi modificata in EDITORIA CREATIVA. Già qua potremmo aprire un dibattito su chi si vuole sentire più casalingo...o più creativo...o che...ma ecco che invece Federico Zenoni (Casa Editrice Libera e Senza Impegni) sfodera già un’altra interessante definizione, LO PSICOEDITORE. Quale valore dare a questo prefisso "psico"?
Nell’incipit Porzio cerca qualcuno che viva in modo artistico, che frequenti luoghi in cui tutto può succedere. Argan, introducendo il testo di Herbert Read, “Educare con l’Arte” scriveva:

E’ la forma artistica (...) quella che scava e rintraccia nel profondo dell’essere le ragioni della socialità; ed è la mancanza di quella forma, o piuttosto dell’intenzione che la sollecita e del fare che produce, che segrega gli uomini nel limbo oscuro del loro inconscio e dagli impulsi repressi sprigiona le neurosi individuali e quelle collettive: gli egocentrismi e i nazionalismi (...). Alla mancanza dell’arte, che è integrazione assoluta, non può che corrispondere, nella psiche dell’individuo come in quella del gruppo, la disintegrazione totale: onde può dirsi che, al di là della tesi stessa del Read si profili la possibilità di una concreta interpretazione etica della forma artistica”.

Casalinghi, creativi o "artsisti", c’è qui qualcosa che ci riporta alla definizione di PSICOEDITORE? Forse...
Per il resto non si può che dire GRAZIE a chi si è impegnato perchè Liber 2012 fosse realtà.

Qui un bel video su Liber 2012. Fresco, fresco...
https://www.facebook.com/pages/Liber-i-libri-liberi-Liber-salone/232668983480947

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