martedì 17 aprile 2012

Lievi considerazioni post Imperfetti

Da La Nuova Venezia del 13/04/2012
Siamo stati all'Ateneo degli Imperfetti. Cos'è l'Ateneo lo racconta molto bene Mauro Sandrini, uno che ci è passato prima di noi e ne ha parlato qui. Per noi è stato frutto del fortunato incontro, avvenuto a Liber, a Milano, al primo salone dell'editoria casalinga, con Claudia Vio, autrice di Unica Edizioni. Quasi a scatola chiusa ha voluto Lieve Malore in questa rassegna "Fare Libri Liberi". A quest'incontro abbiamo tentato di dare il meglio, con libri e libretti, anche nuovi, di cui parlerò nei prossimi post. Abbiamo inoltre tentato di definire il progetto, l'idea, ripercorrendone la sua storia. Serendipità è la parola che ci è stata suggerita da due amici che hanno ascoltato il nostro piccolo racconto. Infatti il contatto con l'editoria casalinga è avvenuto per caso, cercando altro...
Altri stimoli sono arrivati e i prossimi post saranno occasione per parlarne. Ancora più importante è però provare a definire cosa vuole fare Lieve Malore in futuro. Come sfruttare al meglio l'efficacia di quest'arma  che è l'editoria casalinga.
Per prima cosa c'è da CONOSCERE. Cioè scambiare con altri, materiali, idee, impressioni. Imparare, stupirsi... Questo è il grande motore, stupirsi...
La seconda cosa è APPASSIONARSI AD UN'IDEA, qualcosa che ti caratterizzi, qualcosa che ti dia un'identità di cui essere soddisfatto. Noi abbiamo già preso una strada. La (psico) Farma-Pop-Art. Cioè l'estetica della farmacopea. Quali sono le costanti estetiche di questa "arte popolare"? Ci divertiremo a parlarne nei post a venire... Anche gli autori per ora ci caratterizzano. I nostri scritti infatti provengono per la quasi totalità da un ambiente educativo-terapeutico-riabilitativo, una comunità di recupero.. Questa è una soddisfazione.
La terza cosa su cui vogliamo che Lieve Malore si impegni è capire come la composita esperienza del libro casalingo, con tutte le variabili che contiene, la fantasia, la manualità, il senso estetico, la tecnica, la libertà creativa, lo scambio con altri, possa divenire fonte di benessere, anche terapia per chi volesse chiamarla così. Quindi CREDERE NEL BENESSERE DATO DALL'ATTO CREATIVO. Un vero atto creativo! Quando una persona ha appreso delle abilità di base, ma soprattutto è riuscito a volare alto, sopra ai tentacoli dei luoghi comuni della routine della vita, dovrebbe sentirsi più libera, aver scoperto nuove parti di sè e aver acceso nuovi desideri. Perchè il desiderio è forse  il grande movente di una piena esistenza.

A proposito di luoghi comuni, abbiamo dato un duro colpo al luogo comune linguistico "lieve malore". L'abusata locuzione è stata sdoganata su carta stampata con un nuovo significato. Per la prima volta infatti nessuno si è sentito male, neanche un po'! Eppure il titolo parla di "LIEVE MALORE AGLI IMPERFETTI". Il significante ha cambiato senso! Tranqullizzate a casa, gli "Imperfetti" stanno tutti bene!!

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