sabato 17 dicembre 2011

Intervista al "Principe di Micronesia"

Il Principe con il manoscritto di Psicocarcere
Allora Principe, che effetto le ha fatto vedere questo video sugli OPG? (vedi post precedente). "Vorrei una copia in cd per poterlo rivedere in fututro. Standoci dentro non ti rendi conto di certe cose, del degrado in particolare. Ci si abitua, diventa una cosa normale e non ci fai più caso..." Ho notato che  ha riconosciuto alcuni dei compagni di detenzione... "Si, diversi... Il peruviano venuto in Italia in cerca di fortuna e finito all'Opg. Quello che girava sempre col sacchetto pieno di bambole con le quali parlava... Anche quello che si vede alla fine, che mostra la foto da bambino, ho conosciuto.. Ce ne sono tanti... Uno che si vede all'inizio è stato in cella con me. Era una montagna, mi raccontava sempre di quando da bambino coi punti del supermercato aveva vinto "Ercolino sempre in piedi", un pupazzo basculante che non cadeva mai. Mi diceva che gli dava dei gran pugni e poi scappava pieno di paura quando Ercolino tornava in piedi. Era un goloso e, per quieto vivere, ogni volta che uscivo, gli portavo un chilo di gelato. Se lo mangiava tutto!" Le è mai capitato di assistere ad ispezioni di commissioni politiche nell'Opg? "Si, tre volte, sempre politici... Devo dire che però molti di noi si allontanavano per non essere ripresi. Per pudore o per paura di trovarsi nei guai per aver detto qualcosa di compromettente". Nel libro lei salva qualcosa degli Opg, in questo documentario invece sembra un disastro totale... "La situazione è disastrata, per chi ci capita, l'esperienza dell'Opg rischia di essere la mazzata definitiva all'equilibrio psichico. Io ho sempre sentito dire male soprattutto di Aversa e Barcellona Pozzo di Gotto. Mi hanno raccontato di persone trattate come bestie, vestite di stracci o nude, chiuse da anni in una sezione detta "la steccata" in cui con proroghe di detenzione di sei mesi in sei mesi si rimaneva abbandonati per decenni. Nella mia seconda detenzione a Montelupo mi sono dato da fare e ho trovato molte risorse. Potevo uscire, frequentare laboratori, fare corsi. Lì il sociale è molto presente e per chi ha voglia di fare ci sono possibilità..." E' vero che sta scrivendo ancora? "Si, ho già finito (e consegna un quadernone scritto per intero), qui però non parlo di Opg, ma di storie incredibili in un reinserimento sociale di una comunità terapeutica. Tutte cose vere".
Grazie Principe, appuntamento con la prossima pubblicazione Lieve Malore allora...

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