sabato 17 settembre 2011


Lieve trasferta a Milano il 10 settembre scorso. Ad un solo mese dalla nascita di Lieve Malore riusciamo già ad essere al fianco di “esperti casalinghi” alla manifestazione Liber, il primo salone dell’editoria “fatta in casa”. Non abbiamo libri casalinghi ma un semplice libro autoprodotto, passato per le grinfie della copisteria, però secondo noi è di gran pregio... Il testo scritto di getto dal “Principe di Micronesia”, testimonianza diretta della sua permanenza all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino. Ad onorare il settore casalingo ci sono però i nostri segnalibro fatti con le scatole degli psicofarmaci. Cartoncini ansiolitici, antipsicotici, antidepressivi (a seconda degli effetti dati dalla lettura del libro... e anche il segnalibro antiastinenziale “al metadone”. Giuliano ed io, ormai biciclettari militanti, decidiamo di sbarcare nella città del biscione coi nostri velocipedi. Per questo è necessario partire alle 5.25  con l’unico regionale che fa Mestre – Milano Centrale in un orario sensato per passare lì tutta la giornata. Mestre alle 4.30 è semideserta, al parco Bissuola c’è una signora che porta a spasso il cane (!). Alle 5 in stazione c’è già movimento di passeggeri.
Viaggiando, vediamo le luci dell'alba nei dintorni di Verona e arriviamo puntuali a Milano verso le 8.30.  Già in stazione cominciamo con le foto, sarà una ricca mattinata di “shooting” come dicono i fotografi “glamour” milanesi. Distesi per terra e in pose plastiche studiamo le inquadrature ad ogni scorcio che ci piace. Primo scatto sotto il famoso Pirellone, il grattacielo subito fuori dalla stazione, costruito tra il 1956 e il 1961, che oggi ospita la sede del Consiglio regionale della Lombardia, poi disinvolti, grazie a Giuliano che conosce le strade, ci buttiamo nel traffico cittadino che in realtà, essendo sabato mattina, è veramente scarso. Per tutta la mattinata gireremo in modo piratesco tra le vie cittadine senza nessun particolare problema, martellati dal pavè, ostacolati dalle rotaie o lisci su qualche pista ciclabile la nostra guida è gagliarda e anche un po’ spregiudicata e quello sul centro di Milano è un vero e proprio raid a due ruote. Dopo una colazione in un bar chic il primo divertente incontro è con il tram milanese, un vagone quasi antico che sferraglia rumorosamente. Acciaio e legno, non è solo un mezzo di trasporto ma una vera attrattiva turistica. Pittoresco. Nel quadrilatero della moda, da via della Spiga a via Montenapoleone, procediamo ad ampie pedalate tra le boutique delle griffe più famose al mondo. E' tutto chiuso, il sole ancora pigro ha un velo grigio ma le vetrine sfoderano prezzi abbaglianti, se non hai intenzione di spendere qualche migliaio di euro per una camicia o una borsetta in quei negozi non ci entri nemmeno! Poi Piazza San Babila e Piazza Duomo. Lì tra passanti e turisti chiacchierano tre ragazze con i volti sfigurati, laceri di sangue e i vestiti stracciati. Un po’ turbati ci avviciniamo e osserviamo che effettivamente sono vestite da zombie. Noi, che siamo lì a perder tempo, chiediamo se possiamo fare una foto insieme a loro. Divertite accettano, ci dicono che sono lì per un “corteo di morti viventi” organizzato tra amici, così, per divertirsi...! Proseguendo per il centro dopo la Galleria Vittorio Emanuele II eccoci di fronte alla Scala. Da lì Giuliano decide di andare alla ricerca del grande monumento “del dito medio” di Cattelan, sa che c’è ma non sa dove. Lo troviamo in piazza Affari, proprio di fronte alla borsa, una manona enorme in marmo bianco di Carrara in cima ad una colonna altissima. Penso che mai luogo fu più azzeccato per un grande “fuck off” all’umanità. Infatti pare che Cattelan abbia regalato l’opera alla città pretendendo che restasse lì. In realtà la malizia è tutta negli occhi di chi guarda, essendo semplicemente una mano amputata di tutte le dita tranne il medio, la vedesse un bambino non capirebbe, per un adulto il messaggio è chiaro. Dopo aver attraversato il Castello Sforzesco, Parco Sempione e aver fatto le foto all'Arco della Pace scorgendo sullo sfondo la torre degli studi Rai, ci ritroviamo in piazza Cadorna dove un enorme ago con filo sembra cucire le strade. E' un'opera del 2000, omaggio degli artisti Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen alla moda e alla laboriosità di Milano. Opera installata in occasione del rifacimento della stazione dei treni di Milano Cadorna. L’ora si fa tarda e alle 11.40 decidiamo di andare alla ricerca di via Bastia, il luogo in cui si svolge Liber. Un ultimo passaggio di fronte alle Colonne di San Lorenzo, le imponenti colonne romane di fronte alla basilica omonima. Con qualche tentennamento raggiungiamo il luogo di Liber, si tratta di un luogo suggestivo, sede di una associazione culturale, lo descriverei come un grande e colorato appartamento adibito a laboratorio teatrale pieno di legno e di accessori teatrali. Un bagnetto dipinto e decorato con un’antica vasca da bagno… Nel complesso un ambiente “da creativi” che ci piace molto. Ci accoglie Paolo che ben presto ridimensiona tutti i nostri dubbi di editori casalinghi esordienti. Lui con la sua associazione, ”pratiche delle Yajè” (http://pratichedelloyaje.blogspot.com/), fa dei libretti bellissimi utilizzando le buste. Andate a vedere il sito. Poco dopo conosciamo Dario Antonetti, anche lui porta le sue creazioni, nel suo caso si tratta di musica, il suo Vegetable Man Project è curioso e interessante (http://www.myspace.com/thevegetablemanproject). Finalmente lì incontriamo anche Fabio e Lella di Troglodita Tribe (http://trogloditatribe.wordpress.com/), è grazie a loro che abbiamo cominciato ed è grazie a loro che siamo lì. Fanno libretti casalinghi da 15 anni e sono un vero punto di riferimento. Dalle Marche hanno portato un sacco di libretti bellissimi e anche loro ci incoraggiano, l’idea degli psicofarmaci che diventano libri piace anche a loro. Tra gli editori casalinghi ci sono un sacco di cose belle e interessanti, dalle fanzine ai libri pop up… Giuliano resta rapito dalle magliette di Federico Zenoni della Casa Editrice Libera e Senza Impegni (http://www.myspace.com/liberaesenzaimpegni) veramente interessante il progetto delle magliette a rovescio, visitate il sito! Noi siamo soddisfatti, socializziamo con la conterranea Claudia Vio di Unica Edizioni (http://www.unicaedizioni.com/) e ci lasciamo l’intenzione di rivederci a Mestre. Il libro Psicocarcere sucita curiosità e in un paio d’ore ne vendiamo alcune copie. Dopo l’interessante dimostrazione di stampa artigianale fatta da Paolo Cabrini, nel tardo pomeriggio è la volta dell’intervento dell’antropologa Michela Zucca che, per contenuti ed eloquio si fa ascoltare con attenzione! Peccato doversene andare, implacabile il regionale delle 8 e qualcosa ci attende alla stazione Centrale. Tornando verso la stazione Milano ci regala l’ultima chicca, la festa degli Hare Krishna al Parco Semipone. Si mangia gratis e tutti i religiosi fanno la fila per salire in cima ad un grande carro, sotto una tenda misteriosa da cui escono dopo pochi istanti. Poco dopo lasciamo Milano veramente. Il treno parte, lieve stanchezza, lieve sudore…bella soddisfazione.


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